Alessio
Atleta, insegnante, compagno, avversario, amico, marito, futuro padre, da che parte iniziare?
Alessio era un uomo dalle tante sfumature, capace d’inondare d’amore e gioia chiunque incontrasse.
KOEMAN
Un bambino che parlava con lo sguardo
Alessio è e sarà per sempre e per tutti Koeman.
L’unico giocatore di basket con il soprannome di un calciatore, lo storico difensore della nazionale olandese dal capello biondo, a cui tanto assomigliava.
La sua carriera sportiva inizia infatti nel mondo del calcio che gli forgia il carattere, gli tempra il fisico e gli regala, oltre al nome con cui tutti lo ricordano, anche il numero 6, dal quale non si separerà mai.
Alessio era un ragazzo timido e riservato.
Fin da bambino alle parole preferiva gli sguardi e con le espressioni del volto sapeva colpire con garbo e astuzia tutti, grandi e piccini.
Pungente, ma mai maleducato, ironico senza essere offensivo, un “burlone”, come lui stesso amava definirsi.
Il suo sorriso sornione lasciava sempre presagire qualche battuta, che tutti avrebbero ripetuto nei mesi e negli anni successivi. Si divertiva a prendere in giro chiunque gli capitasse a tiro, specie se i vestiti che indossavi non erano perfettamente abbinati: lì proprio non avevi scampo.
Da grande appassionato di sport amava mettersi sempre in gioco, senza prevalere sugli altri, con educazione e rispetto, i capisaldi di quel carattere con cui conquistava chiunque lo incontrasse.
CAPITANO
Un campione dentro e fuori dal campo
Da adolescente, nel tempo libero inizia a fare qualche tiro a pallacanestro nel campetto dell’oratorio; si appassiona e dai 14 ai 37 anni è un crescendo di dedizione, passione, sacrifici, sudore e amore viscerale per questo sport.
Rispetto ai suoi compagni Alessio, che ha iniziato tardi a giocare, non è un manuale di tecnica, ma colma quel gap con un mix vincente: fantasia al servizio della forza fisica, un rebus da notti insonni per ogni avversario, compagno e allenatore che lo ha incontrato.
Sempre presente, in allenamento, in campo, in spogliatoio, senza mai lasciarsi andare a una parola fuori posto, una lamentela o una polemica.
Dotato di una leadership rara, con semplici sguardi e poche parole era capace di risolvere incomprensioni, malumori e trascinare la squadra tenendo tutti uniti.
Nei momenti di difficoltà chiunque sapeva di poter contare su di lui, sul suo supporto e sulla sua presenza costante.
Un Capitano, con la C maiuscola.
Nonostante le tante occasioni per fare il salto di categoria, Alessio ha militato in una sola squadra, per tutta la vita, l’Osl Garbagnate.
L’Osl era per lui qualcosa di più di una semplice squadra di basket, era casa, famiglia.
Negli anni ne è diventato la bandiera, un simbolo e un eroe per quei bambini e ragazzi che, ogni domenica, alla domanda: «Vai a vedere la partita?» rispondevano: «Vado a vedere Koeman».
Tante le responsabilità con cui entrava in campo ad ogni partita, tante le aspettative dei tifosi, ma Alessio aveva un unico obiettivo, non deludere quei bambini che dagli spalti urlavano a squarciagola: «Siam venuti fin qua, siam venuti fin qua, per vedere segnare Koeman!».
MAESTRO E COACH
Un eroe per i più piccoli, un esempio per tutti
È ai bambini che Alessio ha dedicato tutta la sua vita.
Laureato in scienze motorie, mentre ancora frequenta l’Università, inizia ad insegnare nelle scuole elementari di Garbagnate.
Poco più che ventenne si appassiona a questo lavoro e capisce da subito che è il suo ambiente ideale: circondato dai bambini si sente a proprio agio, perché con loro può essere sé stesso.
Il sorriso sempre stampato sul volto, quel modo pacato e rassicurante di relazionarsi in ogni situazione, qualunque fossero le difficoltà del momento, il suo saper ascoltare ed essere un perfetto compagno di giochi, lo hanno reso un maestro speciale.
Con infinita pazienza sapeva dialogare con i ragazzi, coglierne i punti di forza e di debolezza e aiutarli a crescere e migliorare.
L’amore, la passione e la dedizione con cui preparava ogni lezione sono un segno tangibile che traspare nei ricordi e nelle dimostrazioni di affetto dei bambini e delle maestre della scuola Pisacane e Poerio di Milano, in cui Alessio ha lavorato per più di 12 anni.
Oltre ad essere un insegnante, Alessio era anche istruttore e responsabile del settore minibasket dell’Osl Garbagnate.
Trascorreva infinite ore tra palestra, scuola, allenamenti corsi, partite, camp, così come non si contano le decine di bambini e i ragazzi di Garbagnate che hanno incrociato il suo cammino e che devono a lui la passione che ora nutrono per il basket.
DELFINO CURIOSO
Chiunque abbia conosciuto Alessio, bambini compresi, sa quanto amore lui nutrisse per i delfini.
Dal peluche sulla sua macchina, all’orecchino a cui non rinunciava mai, Alessio si rispecchiava molto in questo animale, tanto che aveva deciso di tatuarselo sulla gamba, così da averlo sempre con sé.
Cosa Alessio amasse dei delfini era evidente a tutti: il modo giocoso di interagire con i bambini, lo sguardo dolce e al contempo curioso, la capacità di strappare sempre un sorriso.
Così tante cose in comune da regalargli il soprannome di “delfino curioso”; l’ennesimo nomignolo per raccontare un’anima pura che guardava il mondo con l’entusiasmo e lo stupore di un bambino e che insegnava a chi aveva accanto a fare lo stesso.
HUSBAND
Insieme noi possiamo tutto
Il basket è una costante nella vita di Alessio e nel 2005, durante una partita di pallacanestro, incontra Claudia: lei sugli spalti a tifare, lui in campo a giocare.
Si conoscono, si innamorano, si compensano alla perfezione e nel 2012 diventano marito e moglie: “husband” e “wife”, come si chiameranno reciprocamente da quel giorno in avanti.
Due caratteri opposti che si completano: lui razionale, pacato, paziente, timido e sportivo, lei più estroversa, istintiva, caotica e pigra.
Patiti di serie tv, amanti dei peluche, con cui hanno riempito casa, insieme condividono viaggi e avventure.
Il “bussola”, come Alessio amava definirsi, organizzava ogni viaggio nei minimi dettagli, con la stessa cura con cui preparava le lezioni per i suoi alunni; pc e quaderno alla mano, lui prendeva nota di tutto…tappe, orari, trasporti, posti da non perdere, cibi e curiosità.
Viaggiare con Alessio era un frullatore di stimoli ed emozioni ma al ritorno ci si sentiva cosi appagati e arricchiti che la fatica passava in secondo piano.
La sua voglia di vivere e conoscere il mondo era contagiosa.
LIAM
Il sogno più grande
Tra i sogni più grandi che Alessio condivideva con Claudia c’era quello di diventare un giorno genitori.
È l’aprile del 2019 quando Claudia scopre di aspettare un bambino: una gioia infinita li travolge.
I mesi successivi passano veloci tra tante emozioni e infiniti battibecchi sulla scelta del nome per il loro “scricciolino”: Jacopo come vorrebbe la mamma o Liam, preferito dal papà.
Claudia alla fine si convince e, una volta tanto, decide di dargliela vinta.
Il 15 dicembre 2019 aspetta il rientro di Alessio a casa dalla partita di campionato per comunicargli che il loro bimbo si chiamerà Liam.
Negli stessi istanti in cui Claudia sta incartando la sorpresa che ha preparato per Alessio, lui cade in campo e il suo cuore smette di battere, spezzando per sempre il loro sogno più grande.
Diventare padre era la cosa che Alessio più desiderava al mondo, sognava quel momento da anni.
Chi l’ha conosciuto sa che sarebbe stato un padre straordinario, dolce, giocherellone, paziente, ma al tempo stesso fermo e deciso, capace con un solo sguardo di placare ogni capriccio.
Alessio avrebbe insegnato al piccolo Liam qualsiasi sport e gioco, lo avrebbe gentilmente spronato, per non dire obbligato, a tifare Milan e lo avrebbe svezzato a crudo, grana e “bontà”. Un papà complice con cui ridere a crepapelle e con cui far impazzire la mamma.
Il 28 dicembre 2019, 12 giorni dopo la scomparsa di Alessio, è nato Liam. La somiglianza con il suo papà è straordinaria.
Liam è un bambino sveglio, sempre sorridente, con gli occhi color del cielo, identici a quelli del suo speciale papà.
Quegli occhi cosi furbi e dolci, il suo modo di dire: «Papà» indicando la foto di Alessio appena apre gli occhi la mattina e l’infinita voglia di vivere che trasmette sono la consapevolezza che Alessio è e sarà sempre con noi.